Storia di Capalbio: dalla Bolla Leonino Carolingia di Carlo Magno all’autonomia amministrativa.
Capalbio si trova sulla sommità di un colle, a 209 mt. sul livello del mare. Lo troviamo citato per la prima volta nell' 805 sulla Bolla Leonino-Carolingia, tramite la quale Carlo Magno lo donava all'Abbazia delle Tre fontane in Roma.
Il nome Capalbio a quanto pare deriva da caput album (testa calva), che rappresenta anche il simbolo del paese. Tutt'oggi sulla porta senese è riconoscibile lo stemma con il leone senese che sorregge la testa calva.
Numerosi ritrovamenti testimoniano la presenza di insediamenti umani fin dai tempi più remoti. Fu sotto la sovranità dei conti Aldobrandeschi, successivamente sotto la famiglia Orsini e dal 1416 fu conquistato dalla repubblica di Siena.
Nel 1555 Siena cadde sotto le truppe spagnole di Carlo V e Capalbio venne assegnata dagli spagnoli a Cosimo I de' Medici. È di questo periodo la torre fortificata sul lago di Burano (tutt'oggi perfettamente conservata) che serviva a controllare la costa. Furono anni bui per tutto il territorio, le incursioni saracene, la malaria, ed altre problematiche causarono una forte regressione economica e demografica. Nel 1737 si estinse la dinastia dei Medici e subentrarono i Lorena. Nel 1765 Capalbio fu aggregata a Manciano e nel 1842 ad Orbetello. Con il plebiscito del 1860 fu annesso al regno d'Italia.