Gavorrano: guida alla visita di Gavorrano con il Parco Minerario Naturalistico ed il leggendario Castel di Pietra legato alle vicende di Pia de' Tolomei.
Gavorrano è situato sul Monte Calvo a 273 mt di altitudine, nel suo territorio si svolsero gli eventi che portarono alla morte della gentildonna senese Pia de' Tolomei (come Dante narra nel quinto canto del Purgatorio) eventi che si svolsero nel Castel di Pietra.
Il nome di Gavorrano lo troviamo citato per la prima volta in un documento ufficiale del 1164, in cui il castello veniva ceduto da Federico I ai Conti Alberti di Mangona.
Nel XIII secolo poi Gavorrano passò ai Conti Pannocchieschi, e nel 1278 ne divenne podestà Paganello Inghiramo dei Pannocchieschi, detto Nello, altro protagonista della suddetta triste vicenda.
Facendo un salto nel tempo arriviamo alla fine del XIX secolo. Dal 1898 ai primi anni 80, Gavorrano è stato un importante centro minerario. Qui si trovava la più grande miniera di pirite d'europa.
Oggi Gavorrano è un tranquillo borgo dell'alta maremma, circondato da ettari di macchia mediterranea, castagneti, oliveti, siti archeologici etruschi ed ovviamente importanti tracce dall'attività mineraria. Le miniere non sono più attive, tuttavia i siti minerari sono stati riconvertiti a fini turistico culturali, ed è stato creato il Parco Minerario Naturalistico di Gavorrano, la cui visita è un'esperienza unica ed affascinante.
Nella parte più antica di Gavorrano, possiamo riconoscere abbastanza agevolmente il circuito murario della rocca, con le torri quadrate e le feritoie strombate. Sempre in questa parte del borgo, si trova la chiesa di San Giuliano, costruita nel 1792 sulle mura stesse della rocca originaria. Osservando il campanile è facile notare come la struttura inferiore sia antecedente al resto dell'edificio. All'interno della chiesa vi segnaliamo una pregevolissima trecentesca scultura marmorea di Madonna con Bambino attribuita a Giovanni d'Agostino (capomastro del Duomo di Siena).
Nel centro di Gavorrano, in via Terranova 31, ha sede il Centro di Documentazione Davide Manni, in cui sono esposti reperti etruschi provenienti da indagini archeologiche del territorio circostante.
Tra castelli minerari, oltre cento chilometri di gallerie, grandi cave, villaggi minerari e gallerie-museo, si snodano percorsi suggestivi ed itinerari di primo livello in fatto di archeologia industriale. I visitatori hanno la possibilità di trasformarsi in veri minatori per un giorno. Lo stesso Parco rappresenta anche una delle porte di accesso al Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane, importantissimo progetto teso alla valorizzazione del territorio fondata sulla riqualificazione ambientale, un parco che si estende sul territorio di ben sette comuni della Maremma, e che è stato inserito tra i geoparchi riconosciuti dall'Unesco. Per informazioni: info@parcominerario.it
All'interno del Parco Minerario Naturalistico, troviamo il Teatro delle Rocce, affascinante struttura evocante un antico teatro greco, ricavato in una vecchia cava di calcare ed oggi adibito ad ospitare spettacoli teatrali, concerti, convegni e grandi eventi, può ospitare duemila spettatori.
si trova subito fuori dal borgo, in via Monticello 66. È una struttura di educazione ambientale di primo piano a livello europeo: aule, laboratori e spazi attrezzati all'aperto su un territorio di 8 ettari coperto di boschi e macchia mediterranea. Per informazioni: info@leatoscana.org
Il castello, situato nell'estremità nord orientale del territorio di Gavorrano, è citato in un documento del 1067 come proprietà dell'Abbazia di Sestinga. Nel periodo XI-XIII secolo era controllato dalla famiglia Aldobrandeschi, poi tra il XIII ed il XIV passò ai Pannocchieschi, e da li a poco iniziò un lento ed inesorabile periodo di degrado che portò all'abbandono della struttura dal 1413.
Castel di Pietra è famoso soprattutto perché tra le sue mura, Nello Pannocchieschi fece rinchiudere la moglie Pia de' Tolomei (la Pia ricordata da Dante nel quinto canto del Purgatorio) e successivamente, nel 1297, la fece uccidere gettandola da una finestra dello stesso castello, per sposare Margherita Aldobrandeschi. Questa vicenda viene ricordata ogni anno ad agosto nel borgo di Gavorrano con la rievocazione “Salto della Contessa”.
Oggi il Castello è diroccato ma restano imponenti resti delle mura ed una torre sul dirupo est. Dal 1997 è stato oggetto di un interessante recupero archeologico. Durante gli scavi, sono venuti alla luce materiali di grande ricchezza riferibili al periodo trecentesco e reperti che ci segnalano la presenza di un insediamento stabile a partire dal periodo etrusco.
Insediamento etrusco con fattorie e sepolcreto rinvenuto durante gli scavi archeologici effettuati tra il 2004 ed il 2007. Dettagli sull'insediamento etrusco di Santa Teresa.
Potete raggiungere il tumulo uscendo da Gavorrano in direzione di Ribolla. È una monumentale tomba etrusca utilizzata dal VII al V secolo a.C. ed appartenente ad una famiglia aristocratica vetuloniese. Al centro del tumulo si trova la camera sepolcrale a cui si accede percorrendo un dromos scoperto, superando una porta (di cui rimangono architrave, stipiti e soglia) ed infine un dromos coperto. La copertura a pseudocupola è crollata in anni lontani tuttavia si è conservato il primo filare di pietre. La tomba è stata violata in antichità, tuttavia parte del corredo funebre è stato trovato durante gli scavi archeologici ed è esposto nel museo di Vetulonia.
Sulla stessa collina sono state individuate altre due tombe etrusche datate fine secolo VIII a.C. ma di tipologia a fossa, di cui una conservava intatto il corredo funerario.
La necropoli etrusca di San Germano si trova sui due versanti del torrente Sovata, fu utilizzata per tutto il VI secolo a.C. ed è composta da oltre venti tombe a tumulo con caratteristiche similari. Dall'esterno i tumuli sono di modesta entità inoltre il terreno presenta delle difficoltà tali che rende solo alcune tombe facilmente accessibili.
Nel territorio di Gavorrano troviamo anche i piccoli centri di Bagno di Gavorrano, Ravi e Caldana. Bagno di Gavorrano era un'antica località termale conosciuta cl nome di Bagno di Nerone, fino al 1955 l'acqua sgorgava dal sottosuolo in una vasca circondata da edifici, poi probabilmente l'attività mineraria ha fatto abbassare le falde del bacino e così sono scomparse le acque termali.
Ravi è un antico borgo maremmano che ha mantenuto l'antica struttura medievale, il suo castello è citato in un documento del 785. Sulla collina dominata da Ravi, si trova la grotta dell'Artofago dove sono stati trovati reperti risalenti a 5000 anni fa (oggi esposti nel museo archeologico di Grosseto). In località Castellaccia sul fiume Bruna vi segnaliamo i resti della quattrocentesca Diga dei Muracci, opera idraulica completata nel 1481 che però subì notevoli danni nel 1492 e venne abbandonata.
Caldana infine è un borgo medievale in cui si trova la Chiesa di San Biagio, il cui progetto della facciata e degli interni viene attribuito da molti a Michelangelo Buonarroti.