Montemassi: informazioni sul borgo di Montemassi e sul mistero dell'affresco "Guidoriccio da Fogliano all'assedio di Montemassi" attribuito a Simone Martini.
Montemassi è un borgo medievale del comune di Roccastrada, da cui dista 15 km. Montemassi è citato per la prima volta in un documento nel 1076 quando era proprietà degli Aldobrandeschi. Fu conquistato dai senesi nel 1260, si ribellò a Siena, ma venne nuovamente assediato e riconquistato nel 1328, episodio questo, illustrato nel celebre affresco "Guidoriccio da Fogliano all'assedio di Montemassi", attribuito a Simone Martini, di cui parleremo in modo approfondito più avanti.
Oggi Montemassi ha mantenuto il pittoresco aspetto del borgo medievale, dominato dai maestosi resti della Rocca, da cui si può ammirare un panorama superbo. Nel borgo è ancora in piedi la porta meridionale con arco tondo, mentre delle mura difensive sono rimaste molte tracce ma per lo più sono inglobate nelle attuali abitazioni.
Una volta visitata la Rocca, tornate nel borgo percorrendo la stradina lastricata che conduce alla chiesa di S. Andrea, lungo il percorso potrete così notare i pesanti "proiettili" di pietra a forma di botticella, che durante gli antichi assedi furono scagliati su Montemassi tramite la catapulta del battifolle. Ogni "proiettile" pesa circa 50 kg e se ne trovano molti anche tra le case del borgo. Un esempio di battifolle è rappresentato nell'affresco di cui andiamo di seguito a parlare.
Come abbiamo già accennato, Montemassi è rappresentato in una delle opere più importanti del Trecento, parliamo del celeberrimo affresco del 1330 attribuito a Simone Martini, che si trova nel Palazzo Pubblico di Siena, nella Sala del Mappamondo.
L'affresco celebra la conquista senese del castello di Montemassi avvenuta nel 1328. Il capitano di ventura Guidoriccio da Fogliano, al comando delle truppe senesi, è rappresentato di profilo a cavallo al centro dell'affresco. Sulla sinistra è riconoscibilissimo il castello di Montemassi, mentre sulla destra il Battifolle con sei torri e catapulta è dipinto davanti gli accampamenti senesi.
L'affresco è stato da sempre attribuito a Simone Martini, poiché su due documenti di pagamento del 1330 e del 1331, viene dato mandato al maestro Simone Martini di riprodurre, nel 1330 dietro compenso di 16 fiorini, la conquista senese dei castelli di Montemassi e Sassoforte; e nel 1331 dietro compenso di 8 fiorini, la presa dei castelli di Arcidosso e Castel del Piano. Inoltre, mentre la parte in alto a sinistra riporta evidenti segni di un restauro quattrocentesco, per il resto l'affresco evidenzia stile e tecniche del Martini.
Tuttavia, mentre nel passato si era provato in modo abbastanza velato ad aprire una controversia sulla paternità dell'opera, nel 1980 una scoperta clamorosa aprì un dibattito molto più acceso. Durante i lavori di restauro dell'affresco, sotto il dipinto attuale, fu scoperto un nuovo dipinto di eccelsa qualità che rappresentava il castello di Arcidosso conquistato da Guidoriccio nel 1331. Prese quindi piede l'ipotesi che il dipinto scoperto nel 1980, fosse opera del Martini, mentre il "Guidoriccio da Fogliano" potrebbe essere un'opera realizzata da Domenico e Francesco D'Andrea nel XV secolo, sopra all'affresco originario di Simone Martini. Inoltre sempre secondo questa tesi, il vero Guidoriccio sarebbe il condottiero raffigurato sull'affresco scoperto nel 1980, coperto in seguito con uno strato di azzurro quando Guidoriccio tradì i senesi stessi.
Oggi possiamo ammirare almeno una porzione del dipinto venuto alla luce nel 1980, è situato nella parte centrale della parete, qualche centimetro più in basso del cavaliere. La parte sinistra è coperta dal patrono di Siena dipinto nel 1530 dal Sodoma, mentre i graffi circolari ben evidenti, furono causati dalla rotazione del mappamondo da cui prende nome la sala del Palazzo.
A distanza di molti anni, la disputa è ancora aperta e l'enigma tutt'altro che risolto…