Il sito archeologico di Poggio Tondo è composto da una necropoli etrusca con quattro tombe a tumulo del VII VI sec. a.C. e resti di una fattoria etrusca.
L'area archeologica si trova su una collina della valle del torrente Alma. Durante gli scavi è venuta alla luce una necropoli etrusca (VII – VI secolo a.C.) composta da quattro tombe a tumulo e i resti di una fattoria etrusca del VI secolo a.C. (abbandonata a partire dal V secolo a.C.). Della fattoria sono visibili le parti inferiori dei muri che hanno permesso di ricostruire la planimetria dell'intero edificio.
Per quanto riguarda le tombe della necropoli, purtroppo i tombaroli avevano provveduto a violarle già molti anni prima degli scavi archeologici, tuttavia dai corredi ritrovati possiamo affermare che le tombe appartenessero a persone del ceto aristocratico etrusco. Sono stati rinvenuti molti oggetti da banchetto (brocche, vasi, calici, coppe, attingitoi), oggetti di guerra e caccia (resti di un carro, lance, giavellotti) e oggetti da toilette (contenitori per cosmetici).
La tomba 1 è detta "del tamburo" a causa del tamburo di lastre che circonda la base del tumulo. La tomba 2 è detta “del carro” poiché vi sono stati trovati parti di un carro a due ruote, probabilmente il defunto era un guerriero aristocratico; questa tomba ha una struttura differente dalle altre tre, e vista l'assenza di lastre in pietra, rimane un mistero capire come fosse strutturata la copertura, probabilmente era composta da materiale deperibile (legno) ma non è certo.
La tomba 3 è detta "del cippo" poiché è l'unica in cui risulta tutt'oggi visibile il cippo che veniva posto al di sopra del tumulo con la funzione di segnacolo funerario.
Infine la tomba 4 è detta “delle due porte”, poiché oltre alla porta della camera funeraria, presenta una seconda porta inserita al centro del corridoio di ingresso, probabilmente questo tumulo era stato predisposto per due sepolture.
Tutti i reperti rinvenuti durante gli scavi, sono esposti nel Centro di Documentazione del Territorio per gli Etruschi, in piazza Guelfi a Scarlino.