Tempio Etrusco di Talamonaccio: tempio etrusco da cui proviene lo splendido Frontone di Talamone rappresentante il mito dei Sette contro Tebe.
Il Tempio di Talamonaccio si trova sul colle di Bengodi (detto anche di Talamonaccio) sull'estremità ad est della baia di Talamone. Per raggiungerlo, da Talamone arrivate nel centro abitato di Fonteblanda e proseguite verso l'Aurelia in direzione Roma; appena vi sarete immessi sull'Aurelia, prendete la stradina che trovate subito sulla destra, percorretela risalendo il colle, e lasciate l'auto nel punto in cui si crea un grande slargo, sulla destra la strada asfaltata continua a salire, mentre a sinistra si apre un sentiero non asfaltato. Il tempio etrusco si trova subito sulla destra pochi metri dopo aver preso il sentiero non asfaltato, salendo di qualche metro sulla sommità; se invece continuate lungo il sentiero, potrete ammirare un panorama magnifico che dalla baia di Talamone spazia fino all'Argentario, le isole del Giglio e di Montecristo, il tramonto con il sole che scende nel mare dietro Talamone non dovrete assolutamente perderlo.
Sempre da questo punto guardando in basso è ben visibile la Torre di Talamonaccio (avrete trovato la segnalazione lungo la strada nel risalire il colle), struttura fortificata che faceva parte del sistema difensivo dello Stato dei Presidi, oggi di proprietà privata.
Tornando al Tempio di Talamonaccio, fu costruito dagli etruschi nel IV sec. a.C. in onore del dio Tinia ed una dea di cui però non conosciamo il nome. Era lungo più di 20 metri, largo 12 metri ed alto 4 metri. Una scalinata portava al Pronao dove si trovavano 4 colonne, dietro alle quali si apriva la cella che ospitava la statua della divinità. La parte frontale del tempio guardava verso il mare, e tutto l'edifico poggiava su un basamento in pietra i cui resti sono ancora visibili. Si vedono anche i basamenti di alcune colonne, i resti parziali della cella, le rovine dell'area sacra e della cisterna sul lato sinistro. Il Tempio di Talamonaccio probabilmente fu distrutto ed incendiato nel I secolo a.C. durante le lotte tra Silla e Mario. Il ritrovamento invece è avvenuto nel 1889 durante i lavori di costruzione di un fortilizio militare, anche se la campagna di scavi si svolse solo tra il 1962 ed il 1969.
La cosa più bella ed importante di questo tempio arrivata fino a noi, è il magnifico frontone, conosciuto come Frontone di Talamone. Questa splendida ornamentazione di terracotta era collocata sulla facciata posteriore del tempio e rappresentava il mito dei Sette contro Tebe. Secondo alcuni studiosi, il frontone fu ricostruito dai romani nel II secolo a. C. ed utilizza una scena dei Sette contro Tebe per celebrare la vittoria romana contro la coalizione celtica nella celebre battaglia combattuta a Talamone nel 225 a. C. Al centro della scena si distingue Edipo cieco e disperato accanto a Giocasta ed i due figli morenti, Polinice ed Eteocle, ai lati su carri da guerra si riconoscono Anfiarao trascinato negli inferi ed Adrasto in fuga, in alto Capaneo nell’atto di scalare le mura di Tebe e tutt’intorno guerrieri, furie e demoni.
Per alcuni anni il Frontone di Talamone è stata esposto ad Orbetello in piazza della Repubblica, nell'edificio che fu prima convento delle Clarisse e poi caserma Umberto I; dopo aver girato il mondo con una mostra itinerante, nel 2011 è rientrato ad Orbetello ed è stato esposto nel museo archeologico Guzman fino al mese di luglio 2012 quando è partito alla volta di Santiago del Cile per la mostra "Dei ed eroi dell'antichità" dal 14 settembre 2012 al 20 gennaio 2013. Tornato dal Cile il Frontone è ripartito per la Cina per una esposizione sul popolo etrusco fino ai primi mesi del 2015 dopodiché dal 9 maggio 2015 al 17 gennaio 2016 è stato esposto nel Museo di Santa Giulia a Brescia in occasione della mostra "Brixia. Roma e le genti del Po". Attualmente è conservato nel Museo Archeologico di Firenze.